La Persona al centro
Nell’ultimo periodo della mia vita lavorativa mi sono ritrovata, per una serie di fortunate coincidenze, a parlare di cosa significa la cura centrata sulla persona.
La prima volta che ho incontrato questo modello, precisamente quello di Tom Kitwood (1997) della “cura centrata sulla persona affetta da demenza”, mi sono sentita subito coinvolta e ispirata.
Per Kitwood, il compito principale nella cura della demenza è quello di riconoscere e mantenere la personhood, ovvero l’insieme dei sentimenti, delle emozioni, della personalità, della cultura, del vissuto di una persona, nonostante il deterioramento delle funzioni cognitive (Faggian et al., 2003). La persona affetta da demenza viene considerata come una persona unica e ancora valida nella società, ancora in grado di dare e comunicare, dandole la possibilità di esprimere il suo autentico modo di essere (Ahessy, 2017). Una delle componenti chiave di questo approccio è l’attenzione alla qualità e alla sensibilità del processo interpersonale che si realizza tra la persona affetta da demenza e i caregiver (McDermott et al., 2014).
Si può quindi parlare di un approccio musicoterapico centrato sulla persona in quanto:
- alla base della relazione musicoterapica, soprattutto nella demenza, ci sono il riconoscimento dei sentimenti e delle emozioni della persona, e il rispondere a un livello emotivo (Ridder, 2005);
- la costruzione della relazione terapeutica attraverso l’interazione sonoro-musicale è alla base dell’intervento musicoterapico (McDermott et al., 2014);
- i comportamenti e gli agiti della persona sono una forma di comunicazione che va riconosciuta e riportata dentro esperienze sonoro-musicali che possano favorire una crescita personale e il benessere (Hatfield & McClune, 2002);
- attraverso le attività musicali è possibile validare la personhood, permettendo alla persona di esprimersi in modi profondi e significativi (Robertson-Gilliam, 2008).
Sono questi elementi di base di cui tengo conto tutte le volte che progetto un intervento, anche in contesti diversi da quello della demenza, e nel quotidiano, durante ogni incontro: la Persona al centro.
I miei percorsi di Musicoterapia
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Bibliografia
Ahessy, B. (2017). Songwriting with clients who have dementia: a case study. The Arts in Psycotherapy, 55, 23–31.
Faggian, S., Borella, E., & Pavan, G. (2013). Qualità di vita e qualità di cura della persona con demenza. Dalla misurazione all’intervento. Milano: Franco Angeli.
Kitwood, T. (1997). Dementia Reconsidered. The Person come first. Buckingham: Open University Press. Trad. it. (2015). Riconsiderare la demenza. Trento: Erikson.
McDermott, O., Orrell, M., & Ridder, H.M. (2014). The importance of music for people with dementia: the perspectives of people with dementia, family carers, staff and music therapist. Aging & Mental Health, 18, 6, 706–716.
Hatfield, K, & McClune, N. (2002). Principles of person-centered care in music therapy. In Innes, A., & Hatfield, K. (Eds.), Healing arts therapies and person-centered dementia care. London (UK): Jessica Kingsley Publishers. 79–112.
Ridder, H.M. (2005). An overview of therapeutic initiatives when working with people suffering from dementia. In Aldridge, D. (Ed.) (3rd edition). Music therapy and nerological rehabilitation: Performing health. London (UK): Jessica Kingsley Publishers.
Robertson-Gilliam, K. (2008). Hearing the voice of the elderly: The potential for choir work to reduce depression and meet spiritual needs. In MacKinlay, E. (Ed.), Ageing, disability and spirituality. London (UK): Jessica Kingsley Publishers. 182–199.