La prima volta
Le prime volte sono sempre molto emozionanti, questa è stata per me una di quelle più emozionanti della mia vita!
Sabato 15 ottobre 2022 ho avuto l’opportunità di presentare il mio lavoro presso il Centro Diurno Alzheimer “Margherita” di Fano a una platea di addetti ai lavori durante il 12° Congresso Nazionale sui Centri Diurni Alzherimer, che si è svolto a Montecatini Terme il 14 e il 15 ottobre 2022.
Ero molto emozionata e orgogliosa di poter parlare del mio lavoro, e soprattutto ringrazio gli utenti che hanno fatto con me questo viaggio e che hanno reso possibile questo evento.
Di seguito, il testo integrale del mio intervento.
Buongiorno a tutti!
Prima di presentare il progetto che si è svolto al centro Margherita, vorrei introdurre brevemente che cos’è la musicoterapia.
La musicoterapia è una disciplina che si colloca tra arte e scienza, è influenzata da molti ambiti teorici, e mette al centro la Persona, i suoi bisogni, la sua storia, la sua unicità.
La musica è un’esperienza fondamentale per l’essere umano che coinvolge corpo e mente: la psicologia ha evidenziato che la musica facilita i processi comunicativo-relazionali e la regolazione di emozioni e comportamenti; le neuroscienze hanno individuato gli effetti del fare e ascoltare musica sulle aree del cervello.
Tutto ciò crea le premesse per un utilizzo dell’elemento sonoro-musicale in musicoterapia come risorsa complementare e aggiuntiva ad altri interventi socio-sanitari.
Nel contesto delle demenze, la musica si è rivelata un medium efficace in quanto opera su un livello emozionale e non verbale, e può essere da stimolo nelle risposte cognitive, fisiche, emozionali, comportamentali e sociali, durante tutte le fasi della malattia, incoraggiando anche l’attività motoria e stimolando la memoria. Uno dei punti di forza della MT è la sua capacità di attivare risorse, promuovere l’espressione di sé e l’interazione sociale, attraverso la comunicazione non verbale.
Il progetto di MT che si è svolto presso il Centro “Margherita” ha avuto come finalità generale quella di migliorare il benessere e la qualità di vita degli utenti coinvolti. Ulteriori obiettivi, sia terapeutici che musicoterapici, sono stati evidenziati durante la progettazione di dettaglio di ogni singolo intervento.
Sono stati realizzati, tra marzo e giugno del 2022, due percorsi individuali a cadenza bisettimanale, un percorso individuale a cadenza settimanale e un percorso di gruppo sempre a cadenza settimanale.
Per quanto riguarda le strategie di intervento, si è ricorsi a una progettazione di dettaglio basata sulla analisi dei dati raccolti in una prima fase del progetto attraverso:
- una scheda anamnestica, compilata con lo staff del centro, per la storia clinica, l’eventuale presenza di una ipoacusia, la sintomatologia e le capacità residue;
- una scheda musicoterapica, compilata dai familiari, per la storia di vita e il rapporto dell’utente con la musica;
- l’osservazione extra-setting, durante le attività quotidiane;
- l’osservazione nel setting musicoterapico, per osservare i comportamenti sonoro-musicali dell’utente e l’impatto del setting e dello strumentario.
Per quanto riguarda i percorsi individuali sono state utilizzate tecniche di MT Improvvisativa, mentre per il percorso di gruppo sono state utilizzate tecniche di MT Attiva con l’ausilio di ascolti musicali.
Ai fini della valutazione e del monitoraggio sono state utilizzate due modalità osservative: il protocollo Music Therapy Assestment Scale (MT-SAS) e un protocollo narrativo, compilati dalla musicoterapeuta alla fine di ogni seduta. Inoltre, le sedute sono state osservate in un secondo momento attraverso le videoregistrazioni.
Gli item del MT-SAS, basandosi sulla rilevazione dei segnali non verbali come indicatori della comunicazione e prendendo in considerazione i momenti di compartecipazione, descrivono il coinvolgimento dell’utente durante l’interazione sonoro-musicale, e possono rilevare il livello della relazione tra l’utente e il musicoterapeuta.
Il punteggio va interpretato come una scala di valori progressivi che misura il livello di disponibilità alla relazione non verbale tra utente e musicoterapeuta: più alto è il punteggio, più alta sarà l’intensità relazionale.
Questo progetto di musicoterapia ha ottenuto alcuni risultati positivi, sia nei percorsi individuali che nel percorso di gruppo. Inoltre, per gli ospiti del centro è stata anche un’occasione, dopo il lungo periodo di isolamento vissuto a causa del COVID-19, di fare esperienze di benessere, anche perché la relazione sonoro-musicale permette di comunicare e interagire pur mantenendo quelle precauzioni di distanziamento fisico necessarie a ridurre al minimo il rischio di contagio.
Infine, per concludere questa breve presentazione, vi propongo una breve bibliografia.
Grazie per l’attenzione!
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