Le emozioni dei caregiver
Quali sono le emozioni e i sentimenti di un familiare che si prende cura di una persona affetta da demenza?
Quali sono le emozioni e i sentimenti di un familiare che si prende cura di una persona affetta da demenza?
Non è facile metabolizzare la perdita di una Persona che hai preso in carico, anche se nella mia professione devo mettere in conto questa esperienza.
Oggi è iniziata una nuova avventura: un percorso di musicoterapia per i caregiver familiari delle persone con demenza che frequentano il Centro Diurno Alzheimer “Margherita” di Fano (PU).
Nell’ultimo periodo della mia vita lavorativa mi sono ritrovata, per una serie di fortunate coincidenze, a parlare di cosa significa la cura centrata sulla persona.
L’estate è una stagione dove tutto rallenta, vuoi per il caldo, vuoi perché tante attività si fermano e in molti vanno in vacanza per riposarsi un po’.
Il progetto presso il Centro Alzheimer Margherita di Fano sta volgendo alla fine, e so già che gli utenti che ho avuto il privilegio di prendere in carico mi mancheranno. In particolare mi mancherà Maria, nome di fantasia, una signora di 78 anni a uno stadio avanzato della malattia, con una importante afasia globale.
Il suono dello scandire dei secondi, del tempo che scorre, nella mia testa è sempre stato ticche tacche, credo sia un suono che mi porto dentro dall’infanzia: il tocco della pendola, la lancetta dei secondi che non si ferma mai… un suono che, da un punto di vista musicoterapico, fa parte della mia Identità Sonora (Benenzon, 1984). Un suono così radicato in me da averci composto intorno anche un brano…
In una storia sul sito ho raccontato di come un importante fatto professionale sia legato a un fatto personale, promettendo che avrei poi continuato a raccontare…
Quindi, eccomi qui a continuare questo diario del progetto di Musicoterapia all’interno del Centro Alzheimer Margherita di Fano, che per me è molto importante da tanti punti di vista.
La vita del musicoterapeuta è fatta di incontri che non si possono classificare come “buoni” o “cattivi”, perché come professionista della Musicoterapia il tuo mandato principale è accogliere l’altra persona, che si affida a te, proprio nel suo essere unica.
La vita ci riserva sempre delle sorprese, a volte sono belle, altre volte meno, ma in qualche modo, guardando bene, c’è sempre qualche motivo per cui esserle grati.